In Italia attualmente le modalità di pagamento e-commerce più diffuse sono: Cirrus/Maestro (di proprietà di MasterCard), carte di credito come la Visa, Bancomat e PagoBancomat, che rappresentano rispettivamente le operazioni di prelievo e pagamento presso i punti vendita dotati di una macchinetta elettronica apposita, PayPal e PostePay.
Le modalità di pagamento in via di diffusione sono i Bitcoin, l’ApplePay, i pagamenti via smartphone e i pagamenti P2P.
La tecnologia dei pagamenti tuttavia è in continua evoluzione. Per molto tempo si è pensato che la qualità e la rapidità dei pagamenti si dovesse migliorare attraverso lo sviluppo dei dispositivi hardware e dei software, da qualche anno gli studi del settore si stanno concentrando sulla biometrica.
Impronte digitali, pupille, battito del cuore, sono le caratteristiche su cui l’industria sta lavorando per consentirci di autorizzare i nostri pagamenti senza sforzo.
L’ambito più interessante è senz’altro quello del riconoscimento vocale.
L’app Knomi, per esempio, permette di effettuare pagamenti dal vostro smartphone con una combinazione tra riconoscimento facciale e riconoscimento vocale. Oltre all’app appena citata, possiamo trovare Google Hand Free, un’app per Android e iOS che permette di portare a termine la procedura di pagamento mobile con il solo utilizzo di comandi vocali.
Gli esperti concordano sul fatto che quella dei pagamenti vocali è la prospettiva più promettente, anche per via della diffusione di assistenti vocali sempre più sofisticati ed efficienti.
L’ultimo ostacolo tecnologico da superare è però quello della sicurezza di questi sistemi, su cui gli studiosi hanno ancora delle perplessità.
In alcune città il pagamento vocale è già stato implementato, infatti per pagare il menù nei McDonald’s di Los Angeles basta pronunciare un comando vocale per effettuare il pagamento con lo smartphone. L’operatore di cassa potrà verificare l’identità del cliente direttamente dal suo profilo Google.