Si è trattata di una vera e propria invasione pacifica di oltre 100 ragazzi delle superiori quella avvenuta sabato all’Unimore — in viale Allegri — in occasione dell’Open Data Day, evento internazionale che è stato realizzato a Reggio Emilia grazie alla collaborazione tra il Comune di Reggio Emilia e il progetto Contamina (specializzato nella realizzazione di laboratori innovativi e partecipativi).
Un laboratorio di innovazione pratica che ha visto come protagonisti ragazzi delle scuole superiori della città (Pascal, Moro e Chierici), invitati a cercare idee e proposte per ripensare e rinnovare diversi settori di Reggio Emilia vicini alla loro quotidianità (scuola, trasporti, risparmio energetico/rifiuti, turismo, tempo libero).
Con l’assistenza dei ragazzi di Contamina (Stefano Bonino, Alberto Di Lorenzo, Nicola Giacchè e Luca Vettorello), gli studenti si sono servirti di Open Data (dati che le pubbliche amministrazioni e altre istituzioni stanno pubblicandoli online a libero uso di tutti) reperibili sia dal sito opendata.comune.re.it che da altri siti dedicati.
Lo scopo della giornata?
Fare capire ai ragazzi le opportunità e il potenziale degli Open Data, del loro sviluppo e libero uso. Un libero uso che apre nuove possibilità sia in ambito di servizi che di nuovi modelli di business. Gli stessi ragazzi, con le loro idee ed esigenze, hanno generato in qualche modo nuovi dati aperti che potranno essere utilizzati dal Comune da spunto sui diversi temi trattati tramite un hackaton, un evento al quale partecipano, a vario titolo, esperti di diversi settori (tipicamente sviluppatori di software, programmatori e grafici web).
L’obiettivo di un Hackathon è quello di creare team che possano testare e modificare il codice di un sito, un programma, una app.
Il progetto è rientrato sia nel percorso WalkToWork (trattandosi di un laboratorio con le scuole) sia in City Hack (data la struttura e obbiettivo della giornata).
